Carnevale

L’antico “carnevale volturinese” iniziava il 17 gennaio con "i foch d Sant’Anton” (fuochi di Sant’Antonio), accensione di un cumulo di paglia, fascine, legna, ecc... e terminava la domenica avanti le “ceneri”.

Ancora oggi tante persone di tutte le età si radunano intorno al fuoco per cantare, ballare e divertirsi.
Rivediamo alcuni aspetti più tipici per dignità di memoria: tutta la popolazione era in festa, gruppi di giovani mascherati giravano per le strada del paese, gridavano, scherzavano con allegre invettive senza causare ne danni e ne risentimenti.
Non mancavano i caratteristici “sciambule”, due giovani di ambo i sessi, seduti su un’altalena sospesa alla trave secolare di casa in direzione dell’uscio, si dondolavano con la cadenzata spinta del piede e cantavano canzoni d’amore, di speranza, di tristezza, di desiderio o lo sdegno di un tradimento. Ma l’antico carnevale non definitivamente sepolto.
La “Pro Loco” organizza tutti gli anni sfilata di carnevale con maschere e carri allegorici.
La Quarantana: Nel periodo della quaresima alcune famiglie sospendevano a un filo sotteso da opposti balconi o finestre la “quarantana” realizzata con abiti dismessi riempiti di paglia.
Si chiama quarantana per ricordare i 40 giorni della quaresima.
Oggi si vede una sola, sopravvissuta per volontà della Pro Loco che non può permettere che tradizioni ultrasecolari, come questa, vadano dimenticate.