Proverbi e Detti

136Se Crìste te vòule rìcch, a càse a sàpeSe Cristo ti vuole ricco, la casa la conosce. Non bisogna accanirsi per diventare ricchi in quanto molto dipende da Dio.
137
U mùnn jè fàtt a psatùr: vòje a te, cràje pùr Il mondo è fatto come il pestello del mortaio: oggi a te, domani anche.Spesso sono sempre le stesse persone a pagare.
138
Jè brùtt e fa brùtt È brutto e fa brutto. Si dice di chi, oltre ad essere brutto fisicamente, lo è anche caratterialmente.
139
Chi vòule fa i fìgghje puréll, da fa fa cacciatùr e n’gàppa céllChi vuole avere i figli poveri, gli faccia fare cacciatore e acchiappa uccelli. Chi non vuole favorire un buon avvenire ai propri figli, gli faccia fare mestieri di poca importanza.
140
Ácene a àcene z fa a màceneChicco a chicco si fa l’uva. Piccoli passi alla volta, consentono di realizzare anche grandi imprese.

141

A mugghièr d l’àut, jè sèmb chiù bbòneLa moglie degli altri è sempre più buona. Equivale al detto italiano “L’erba del vicino è sempre più verde”.

142

A fìgghja mùt a n’dènd a màmmLa figlia muta la comprende la mamma. Due persone che si vogliono bene si capiscono anche senza parlare.

143

Óme avvesàt, méz salvàtUomo avvisato, mezzo salvato

144

Dònne e motòr, giòje e dolòrDonne e motori, gioie e dolori. Le donne e i motori sono, per l’uomo, fonte di gioie e di dolori.

145

Chi dìc i fàtta sòje méz a chiàzz, Chi z n rìd e chi z n sguàzz
Chi dice i fatti suoi in piazza, chi se ne ride e chi se ne diverte Non bisogna raccontare alla gente le proprie faccende, poiché potrebbero gioire dei nostri problemi.

146

Cént giacchètt fann scichattà u cavàll
Cento giacche fanno scoppiare il cavallo.Tante situazioni spiacevoli di poco conto, accumulandosi, possono causare grandi problemi.

147

Chrnùt e mazziàt
Cornuto e bastonato. Questo detto indica una situazione in cui oltre al danno, si subisce pure la beffa.

148

Scichòpp a n’dròn e vè chiòuwe 

Scoppiano i tuoni e viene a piovere.
A certe azioni possono seguire immediatamente delle altre.

149

Chiù scùrdje da mezanòtt nn bò yèssPiù buio della mezzanotte non può essere.
Si dice di una situazione che non potrebbe essere più disastrosa; equivale al detto italiano “Peggio di così, si muore”.

150

Cànt e cànt, a n’ammuràt é sòrdCanta e canta, la fidanzata è sorda. A volte non si viene ascoltati. Equivale al detto italiano “Parlare al vento”.

151

Séta setàcce, còme m fàj cuscì t fàcce 

Seta setaccio, come mi fai così ti faccio.
Il bene viene ripagato con il bene, il male con il male.

152

A ròbb cercàt, jè mèza payàtLa roba chiesta, è mezza pagata.
Quando si chiede qualcosa a qualcuno è come se la si fosse pagata, in quanto il fatto stesso di chiedere, crea imbarazzo.
153
Màgn chi càn e ùrl chi lùpMangia con i cani e ulula con i lupi.
In alcune circostanze sarebbe meglio stare con gli animali che con le persone.

154

I uàje da pegnàte, i sàp a cucchjàr 
I guai della pignatta, li sa il cucchiaio.
Ognuno conosce i propri problemi e le proprie preoccupazioni.

155

Ácque d’aùst, ògghje e mùst
Acqua d’agosto, olio e mosto.La pioggia d’agosto è benefica per gli uliveti e per i vigneti.

156

Da n’dò stann a sòcere e a fìgghje,
A nòr da fujì a cént mìgghje
Dove ci sono la suocera e la figlia, la nuora deve fuggire a cento miglia. La nuora dovrebbe vivere lontano dalla suocera e dalla cognata che, secondo questo proverbio, le renderebbero la vita impossibile.

157

Quànn n’dà càs n’ giàje che métt, mìttece i spìn
Quando in casa non sai cosa mettere, mettici le spine.
A volte si offre ospitalità a persone che si rivelano poco riconoscenti. Secondo questo detto, per evitare questi inconvenienti, sarebbe opportuno non far entrare nessuno in casa.

158

Sumìnd e fà da sùl, facìss pùr na mesùrSemina e fai da solo, anche se dovessi fare una piccola quantità.E’ meglio sbrigare le proprie faccende senza chiedere aiuto agli altri anche se in tal modo si impiegherà più tempo.

159

Dìnt l’òrt di cumbàr z cògghien i melùn 
Nell’orto del compare si raccolgono i meloni.Molte volte si finisce per approfittare della disponibilità delle persone che nutrono fiducia nei nostri confronti.

160

U pàn du guèrn, jè scàrs ma etèrnIl pane del Governo, è scarso ma eterno.Lo stipendio statale non è elevato ma è un guadagno certo.

161

Cu mò e cu te amecìzie z mandè ,
Cu mò e senza dà amecìzie z n và
Col dare e con l’avere l’amicizia si mantiene, con l’avere e senza dare, l’amicizia se ne va. Secondo questo proverbio, l’amicizia è regolata da uno scambio reciproco, di beni materiali ed immateriali, tra le parti.

162

U cuscetòre cu vestìt scarciàt e u scarpàre chi scàrp ròtt
Il sarto con il vestito strappato ed il calzolaio con le scarpe rotte. Ci sono persone che per la brama di guadagnare, non fanno per loro stessi quelle cose che sanno fare per gli altri.

163

Màgnete a patàne e stàtte cìtteMangia le patate e stai zitto. A volte bisogna accettare quello che ci viene detto senza ribattere.

164

Ce da nàsce u càn n’dà màndrje
Ci deve nascere il cane nella mandria. Certe qualità bisogna averle dalla nascita.

165

I pànn vrìtte z’làvn n’da càse
I panni sporchi si lavano in casa. I problemi si risolvono all’interno della propria famiglia, senza coinvolgere terze persone.

166

L’òme da fàcce e u wòwe di còrnL’uomo dalla faccia ed il bue dalle corna. Il bue si riconosce dalle corna; l’uomo dal fatto di mantenere la parola data
167Chi t sàpe, t ràpeChi ti conosce, ti apre. Questo detto invita a non confidare le proprie cose a persone poco fidate, in quanto potrebbero essere i primi a tradirci.

168

Chiòwe n’serìn e n m’ambònnePiove con il sereno e non mi bagno. Quando si ha la coscienza pulita, le accuse non ci feriscono.

169

Chi prìm nn pènz, dòpp suspìr

Chi prima non pensa, dopo sospira. Prima di agire, bisogna riflettere per evitare spiacevoli conseguenze.

170Dòppe na bòna faugnàt N’acquazzòne o na nevicate!
Dopo una buona “favoniata” un acquazzone o una nevicata! Secondo questo proverbio il vento favonio provoca un acquazzone o una nevicata
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